mercoledì 19 novembre 2008

Facebook is to socializing what masturbation is to sex

Dopo le elezioni americane combattute anche attraverso l'uso massiccio della rete, sembra essere risorto anche il fenomeno Facebook.
Riporto parte di un articolo scritto qualche mese fa sul Guardian da Tom Hodgkins del quale ho trovato la traduzione qui: http://tommaso.tumblr.com/post/28203460/contro-facebook
<Facebook è un altro esperimento ipercapitalista. Si possono fare soldi con l’amicizia? E’ possibile creare comunità svincolate dai confini nazionali (e vendergli la Coca-Cola)? Il sito non crea niente di orignale. Non fa niente. Si limita a mediare rapporti già esistenti.
I creatori di Facebook non devono fare quasi niente. Se ne restano seduti mentre tre milioni di “Facebook-dipendenti” cercano spontaneamente dati anagrafici, fotografie e liste dei lori prodotti preferiti. Dopo aver costruito questo immenso database di esseri umani, Facebook non fa altro che rivendere le informazioni agli inserzionisti o, come ha spiegato Zuckerberg sul suo blog, “aiutare le persone a condividere con gli amici le informazioni sulle loro attività online”.
E poi, cari utenti di Facebook, avete letto le dichiarazioni del sito sulla riservatezza dei dati? In sostanza vi dice che la privacy non esiste. Facebook si dichiara a favore della libertà, ma in realtà somiglia ad un regime totalitario, virtuale e ideologicamente orientato, con una popolazione che presto supererà quella britannica.>>
Tra l'altro Facebook pochi mesi fa è stata anche oggetto di una class action per i seguenti motivi:
1) Facebook ha raccolto, condiviso con terzi e sfruttato a fini commerciali i dati personali degli utenti (nel caso specifico "users' Internet activities with friends") senza chiedere loro alcuna autorizzazione;
2) Facebook ha dato la possibilità agli utenti di lasciare il "programma", ma uscire da Beacon era talmente macchinoso da apparire pensato per impedire qualsiasi "defezione";
3) La violazione della privacy non riguardava solo gli utenti di Facebook: Beacon raccoglieva anche dati relativi a tutti i visitatori "who conducted certain activities on the third-party sites that were part of the program".

Ultimissima cosa da leggere, questo articolo di Repubblica pubblicato in agosto:

1 commento:

Unknown ha detto...

Ops! Beccata a fare le cosacce!