sabato 14 marzo 2009

over the rainbow

La versione originale di Over the rainbow (conosciuta anche come Somewhere over the rainbow) è cantata da Judy Garland nel film Il Mago di Oz. Rappresenta il desiderio di una ragazzina pre-adolescente di scappare dall'accozzaglia senza speranza di questo mondo, dalla tristezza e dalle lacrime per ritrovarsi in un mondo nuovo, oltre l'arcobaleno. In un luogo meraviglioso dove i problemi si fondono come gocce di limone e dove i sogni diventano davvero realtà.
Questo brano divenne, alla fine degli anni sessanta, uno degli inni del movimento di liberazione omosessuale. Da sempre considerata un'importante icona culturale per la comunità omosessuale, Judy Garland entra nella storia del movimento gay quando il 28 giugno 1969, un giorno dopo alisuo funerale (al quale vi parteciparono 22.000 persone delle quali si stima che 12.000 fossero gay) scoppiarono i cosiddetti moti di Stonewall.
Si dice che molti degli avventori dello Stonewall Inn fossero ancora provati emotivamente per la morte della Garland quando vi fu l'irruzione della polizia nel locale e che quindi fosse uno dei motivi che scatenarono la rivolta.
Molti gay dell'epoca si riflettevano nella figura di questa donna, al contempo forte e vulnerabile, capace di cantare di solitudine e di amori struggenti. Aveva una leggendaria paura del palco, ma era enorme la gioia che traeva nel recitare. I paradossi e la duplicità della vita dell'attrice rispecchiavano il modo di vivere degli omosessuali dell'epoca, costretti dai pregiudizi e da severe leggi contro l'omosessualità a vivere sempre nascosti e nascondere i veri sentimenti.
Le cose oggi sono migliorate, nonostante i pregiudizi continuino ad esistere, la tolleranza è aumentata rispetto a quegli anni (almeno in certi paesi).
Non tutti gli omosessuali sono più costretti a nascondersi e la figura della Garland ha perso un po' la capacità di toccare nel profondo degli animi.
Però la sua forza e la sua dolcezza continuano a raccogliere ammirazione tra persone di diversi orientamenti anche oggi.



lunedì 9 marzo 2009

Se tolleri tutto ciò tuo figlio sarà il prossimo

If you tolerate this your children will be next è una canzone del gruppo inglese Manic Street Preachers.
Rilasciato il 24 agosto del 1998, è il primo singolo estratto dal 5° album This is my truth tell me yours.
La canzone di ispira alla guerra civile spagnola ed agli ideali dei volontari arruolatisi da ogni parte del mondo nelle Brigate Internazionali per appoggiare l'esercito repubblicano e combattere le
milizie filo fasciste di Francisco Franco.


Il titolo della canzone riprende un poster repubblicano dell'epoca, nel quale vi era raffigurato un bambino ucciso con lo sfondo di un cielo riempito dagli aerei militari ed in basso il monito: IF YOU TOLERATE THIS YOUR CHILDREN WILL BE NEXT.


Diversi lavori sulla guerra civile spagnola sono stati di ispirazione per il testo.
Per esempio la strofa "If I can shoot rabbits, then I can shoot fascists" è attribuita ad un contadino gallese che si era unito alle fila delle Brigate Internazionali ed è riportata nel libro Miners against fascism di Hywel Francis.
Non di meno ha ispirato la band inglese il resoconto personale sulla guerra civile di George Orwell, con il suo Omaggio alla Catalogna.

venerdì 6 marzo 2009

L'happy hour dei diritti umani

Amnesty International invita tutti all'aperitivo dei diritti umani, venerdì 13 marzo alle ore 18.30 presso il Café Lumiere di Oreno. Un happy hour con cocktail, buffet e quattro chiacchiere in buona compagnia.
L'iniziativa ha il fine di promuovere l'attività di difesa dei diritti umani del gruppo di Vimercate e di cercare nuovi attivisti all'insegna dello slogan "Diventa anche tu attivista dei diritti umani".
Così commenta Mimosa Moroni, responsabile del gruppi Amnesty International di Vimercate.
"Il gruppo di Vimercate di Amnesty International segue molti casi di violazioni di diritti umani. Per esempio ora siamo impegnati in un'azione riguardante il Guatemala con cui chiediamo che venga fatta giustizia dei massacri, quasi tutti impuniti, avvenuti durante il conflitto interno del 1960-1996 e che vengano risarcite le vittime di tali violazioni dei diritti umani.
Ci impegna molto anche l'attività in difesa dei diritti umani in Messico. Per esempio in questi giorni stiamo sostenendo una campagna per la liberazione immediata e incondizionata di cinque difensori dei diritti degli indigeni che sono stati incarcerati a causa delle loro campagne per richiedere il miglioramento dei diritti economici, sociali e culturali del popolo indigeno. Amnesty li ha adottati come prigionieri di coscienza.
Questi sono solo due esempi delle azioni che affrontiamo.
Durante l'aperitivo, in un contesto informale, vogliamo spiegare come portiamo avanti le nostre campagne, e rispondere alle domande dei presenti.
Vorremmo raccontarci un po' e dare il ben venuto a chi vorrà collaborare con noi.
Lavorare per i diritti umani è impegnativo e richiede serietà, ma vogliamo anche spiegare che diventare attivisti per
Amnesty International dà senz'altro soddisfazioni e sicuramente si tratta di un'esperienza importante di crescita personale.

Le riunioni del gruppo di Vimercate di Amnesty si tengono il secondo e quarto lunedì del mese presso la sede
di Via Cavour, 74. Chi è interessato a diventare attivista può presentarsi direttamente alle riunioni o scrivere a
gr108@amnesty.it."

La direzione di Café Lumiere di Oreno, per sostenere l'iniziativa, gentilmente offrirà tutti i cocktail a 4 euro.

Durante l'aperitivo sarà illustrata tra l'altro la campagna "Guatemala: giustizia e riparazione per le vittime del conflitto". E' possibile aderire a questa campagna anche firmando l'appello on line sul sito www.amnesty.it.


domenica 1 marzo 2009

La tua firma è più potente di quel che pensi

Dal 1961 Amnesty International lavora per difendere i diritti umani in ogni luogo del pianeta e realizza progetti educativi per promuovere l'adesione alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Ogni anno lancia campagne a livello internazionale o nazionale su un certo paese o su uno specifico tema. Gli strumenti utilizzati sono la sensibilizzazione dell'opinione pubblica tramite l'organizzazione di eventi sul territorio e la pressione sui governi violatori dei diritti umani.
Talvolta, scherzando con gli altri attivisti amnistiani, ci si ricorda a vicenda come la nostra unica, ma potente, arma sia la penna biro.
"Signature" è un video realizzato nel 2007 dal regista Philippe Grammaticopoulos per conto di Amnesty International - France, con l'obiettivo di sensibilizzare sull'importanza delle petizioni ed i risultati ai quali esse portano. Una firma può essere un aiuto concreto per tutte quelle persone che sono vittime ogni giorno, in ogni parte del mondo di violazione dei diritti umani.

Periodicamente vengono pubblicate sul sito nazionale le "Buone notizie" , cioè tutti i casi trattati da Amnesty che hanno avuto un esito positivo.